Indagine_lavoro_Studio_Assenti
In Italia il divario tra ciò che insegna il sistema formativo e ciò che cercano le imprese è un’emergenza silenziosa.
📉 Solo nel 2023 il mismatch ci è costato 43,9 miliardi di euro, pari al 3,4% del PIL dei settori analizzati.
📊 Nel 2024 quasi 1 posizione su 2 (48%) è rimasta scoperta, con un aumento di oltre 20 punti rispetto al 2019.
🔮 Entro il 2026 rischiamo un buco di 1,3 milioni di lavoratori qualificati.
Il paradosso? Crescono le iscrizioni a corsi con sbocchi limitati, mentre mancano ingegneri, tecnici, informatici e professionisti sanitari. Non è solo un problema di numeri: è culturale. Il retaggio che vede i licei come “serie A” e i percorsi tecnico-professionali come “serie B” pesa ancora sulle scelte di studenti e famiglie.
Eppure esistono strade che funzionano: gli ITS Academy hanno tassi occupazionali altissimi (oltre l’80% trova lavoro entro un anno), con percorsi co-progettati con le imprese. E sempre più università sperimentano modelli di didattica legati all’innovazione e al lavoro.
Per riconnettere i punti servono tre mosse chiare:
✅ Valorizzare gli ITS e rafforzare i legami scuola-impresa
✅ Investire nella formazione continua dei lavoratori
✅ Superare i pregiudizi culturali che frenano le scelte formative
Il mismatch non è solo un costo: può diventare l’occasione per ridisegnare le competenze del Paese.
