11 maggio 2017
Centro Studi Lavoro e Previdenza – Euroconference
La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con sentenza 5 aprile 2017, n. 8818, ha stabilito che sussiste il licenziamento per giusta causa del dipendente che informa con ritardo il datore del sequestro del Pc aziendale da parte della Polizia giudiziaria perché è stato scoperto sul dispositivo materiale pornografico. La grave condotta del lavoratore è contraria alle norme della comune etica o del comune vivere civile e giustifica pertanto il provvedimento espulsivo adottato dal datore di lavoro.